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I pensieri di valutazione sulla propria persona hanno origine dalle prime esperienze significative, ossia dal legame che si costruisce con le figure di riferimento.

Il termine tecnico è “stile di attaccamento” e si riferisce all’insieme di atteggiamenti che contribuiscono alla formazione del legame tra il bambino e la persona che si prende cura di lui (generalmente la figura materna). 

Donald Winnicot insegna che il bambino costruisce l’immagine di sé specchiandosi negli occhi della mamma. Se la prima immagine che percepisce è un’immagine  abbruttita, svilita, negativa, questo contribuisce alla formazione una personalità caratterizzata da importanti ferite narcisistiche.

Inoltre, se durante l’infanzia/adolescenza sono stati presenti episodi di trascuratezza, episodi in cui siamo stati fortemente criticati dalle figure primarie, esperienze di esclusione o isolamento o svalutazione nel contesto scolastico o lavorativo (bullismo/mobbing), eventi fortemente traumatici, è possibile che il valore attribuito alla nostra persona sia fortemente compromesso.

Le conseguenze saranno una carente fiducia nelle proprie capacità, una facilità a dipendere emotivamente dagli altri e a ricercare continuamente il consenso nelle altre persone, un carente slancio verso nuove iniziative che impedisce la progettualità, una passività generale e una particolare fragilità e vulnerabilità ai disturbi d’ansia.

La persona con una valutazione negativa di sè, evita di fare scelte e prendere decisioni per timore di sbagliare, vive gli insuccessi con forte sofferenza e di fronte ai successi, ha la tendenza ad attribuirli a cause esterne (fortuna, ecc).

Il rispetto per la nostra persona, la capacità di ascolto delle nostre esigenze e i nostri bisogni, è fondamentale per relazionarci con gli altri in modo costruttivo. Un bassa autostima condiziona fortemente le relazioni con gli altri.

La psicoterapia sistemica relazionale interviene portando il paziente ad una lettura nuova del sintomo all’interno di una prospettiva che acquista un nuovo significato all’interno di una cornice costruita da relazioni, attese e vissuti personali, e conduce alla costruzione di una nuova percezione di sé.

Questo può essere fatto ricercando nella storia personale e familiare l’origine delle convinzioni della persona, lavorando sul cambiamento della percezione di Sè, attraverso l’approfondimento della conoscenza personale e aiutando la persona a trovare un nuovo significato alle esperienze negative vissute. Cambiando la percezione di noi stessi possiamo cambiare il nostro modo di relazionarci con gli altri.